domenica 29 giugno 2014

Superato l'esame di stato B2


Il 25 Maggio ho dato l’esame di stato di lingua polacca, di livello medio (B2) e la settimana scorsa finalmente ho saputo il risultato. L’ho superato con il voto ‘bardzo dobrze’, che è un voto molto buono (il massimo sarebbe  celująco, ma bisognerebbe fare neanche un errore, il che non sarebbe stato realistico sperare).

Chiaramente sono molto soddisfatto di questo risultato. Posso dire in tutta confidenza che padroneggio il polacco ad un livello intermedio superiore. Comprendo le discussioni tecniche, interagisco in modo naturale con i nativi e so produrre testi chiari su un’ampia gamma di argomenti.

Non è l’unico certificato linguistico che ho ottenuto. Sono molto orgoglioso del mio Großes Deutsches Sprachdiplom, di livello C2+. Posseggo inoltre il CPE in inglese (C2), il DELF B2 in francese, e il TORFL-1 per il russo (B1). Quando mi chiedono a che livello parlo una di queste lingue, faccio riferimenti a questi certificati, il cui significato però è noto quasi esclusivamente agli “addetti ai lavori”.

Per tutti gli altri scrivo perché per me dare questi esami è importante: è un modo per sapere a che punto sono nell’apprendimento di una lingua. Sono infatti test complicati ed esaustivi, durante i quali la conoscenza viene verificata da una commissione qualificata neutrale. E’ inoltre un modo per darmi sicurezza nell’uso della lingua.

In particolare per il polacco, so che per parlare bene ho bisogno di concentrarmi e per così dire “di riscaldarmi”. Spesso e volentieri sono in difficoltà quando devo rivolgermi ad una persona estranea, sono in situazioni di stress o sono stanco – le mie capacità possono allora diminuire in modo drammatico. Dopo una conversazione non andata benissimo mi posso scoraggiare – ma mi riprendo velocemente, poiché so di avere dimostrato che quando sono al massimo, la lingua la parlo bene, per lo meno ad un livello medio-avanzato.

Avere questo appiglio psicologico mi aiuta quando cominciando a parlare in Polacco, un locale desidera assolutamente passare all’inglese. Solo all’aeroporto lo accetto, altrimenti resto inflessibile e pretendo che mi parlino in polacco. A meno che non mi dimostrino di avere un certificato di livello almeno C1 in inglese.





giovedì 26 giugno 2014

Accesso ad Internet ed Apps



Nel mio appartamento in Polonia non ho né una connessione internet né un computer. Uso invece un telefono portatile, un tablet ed il computer portatile della ditta.

Appena arrivato in Polonia mi procurai una carta prepagata, che si chiama “Internet na kartę”. Sono carte che si possono comprare persino nei supermercati e per cui non è necessario firmare un contratto o mostrare un documento d’identità. La Polonia è un paese dove è semplice navigare su internet in modo anonimo. Però il traffico di dati è limitato – si pagano 100 zloty per 6 GB.

Per questa ragione volevo firmare un contratto con un operatore di telefonia mobile che mi consentisse di scaricare un maggiore volume di dati al mese. Ma non mi è stato possibile farlo via internet, poiché tutti gli operatori mobili in Polonia richiedono un documento di identità polacco nei loro moduli online. Ho quindi visitato lo stand di una di queste ditte in un centro commerciale, ma il programma che usano si è scontrato con lo stesso problema. Ho sentito poi dire che si dovrebbe poter fare un contratto facendo un deposito, ma in quel momento ne avevo abbastanza e per il momento ho rinunciato.

Dopotutto posso usare il portatile della ditta con modem per andare su internet. Però preferisco utilizzare la carta prepagata per uso personale. Non è un grosso problema, visto che è da un po’ che cerco di limitare il tempo che passo online. Questo è più facile quando l’accesso a Internet è ristretto.

Essendo tutti i miei dispositivi mobili, non ho nessuna scusa per stare a casa durante i fine settimana. Il mio accesso a internet è indipendente dal luogo in cui mi trovo, se ho con me il mio telefonino o il mio tablet, entrambi con Android. Come la maggior parte degli utenti di dispositivi mobili, ho costantemente problemi di batteria scarica ed è per questo che ne ho comprate due di scorta. Aggiorno le mie Apps quando trovo una rete Wifi in giro o in un hotel.

Probabilmente ho comunque troppe Apps. Ma ne posso consigliare qualcuna. Penso che quasi tutti conoscano Google Maps e Google Translate. Ho scaricato il dizionario di polacco della Langenscheidt, da consultare per parole che non conosco. Quando sono in giro utilizzo le Apps E-podróżnik (per collegamenti interurbani)  e Jakdojade ( per i mezzi pubblici urbani). Posso persino comprare i biglietti del bus con il mio telefonino, digitando l’appropriato codice.  L’App „Polska Niezwykla„ mi aiuta a trovare le cose da vedere nelle vicinanze. Tuttora non uso Apps per chiamare un taxi o per prenotare una stanza in un hotel che ho trovato su Google Maps – preferisco semplicemente telefonare. Se non ho altro da fare, leggo un paio di articoli sulle pagine web di alcuni giornali polacchi, qualcuno anche a pagamento.

A causa del mio limitato accesso ad Internet, non gioco più a giochi online e non scarico grossi file. Da quando sono in Polonia, passo sempre meno tempo di fronte a un computer.

giovedì 12 giugno 2014

Cosa mangio in Polonia

Cibo a peso

Non sono uno di quelli che devono assolutamente provare la cucina del paese la cui lingua stanno imparando. Ho vissuto per tredici anni in Germania, ma nonostante questo non sono in grado di riconoscere la maggior parte dei piatti tedeschi, poiché normalmente andavo a mangiare in locali italiani. Persino molti tedeschi preferiscono la cucina italiana ed per loro è normale incontrarsi per un pranzo d’affari ¨beim Italiener¨, ovvero “dall’Italiano”. Ma in Polonia le cose vanno diversamente, poiché ristoranti gestiti da italiani si trovano solo nei centri delle grandi città.

Avevo già provato la cucina polacca prima di trasferirmi in Polonia, quindi non temevo che non mi sarebbe piaciuto niente. Mentre frequentavo un corso estivo a Cracovia quattro anni fa, alloggiavo in una casa dello studente, mangiavo ogni giorno nella mensa e mi abituai rapidamente ai piatti polacchi. Inoltre scoprii molti ristoranti economici in cui si poteva comprare cibo a peso. In essi si può liberamente riempire il piatto con vari tipi di pietanze ed alla cassa il prezzo è unico e dipendente solamente dal peso totale. Tuttavia in questo modo non si impara come si chiamano i vari piatti.

Adesso abito in Polonia ed ho una cucina moderna ed attrezzata. Non mancano i negozi di generi alimentari ed i supermercati. Hanno orari di apertura convenienti e spesso dentro ci sono più cassieri che clienti, per cui fare spese in Polonia è piacevole. Si può trovare quasi tutto e così ho provato alcune pietanze polacche, come le minestre, i “Pierogi” e i “Krokieti”.

Nella mensa accanto alla ditta ho provato la “Kasza” e il "Kotlet Schabowy“, però di solito prendo piatti semplici a base di carne, pesce o riso. Qualche volta si possono prendere degli “Spaghetti Bolognese”, dove c’è più ragù che pasta e la pizza, che proprio non mi piace. Le porzioni sono enormi ed i prezzi bassi.

Ultimamente tuttavia preferisco ordinare il pranzo a domicilio. Una collega si incarica di scegliere ogni giorno un fornitore (a Cracovia ce ne sono tanti), raccoglie gli ordini ed i soldi e quindi ordina il pranzo per tutti. I menu si possono vedere sulle loro pagine web, però non ci sono foto e quindi si deve sapere cosa si ordina. La maggioranza di questi fornitori sono specializzati nella cucina polacca, ma ce ne sono anche di cinesi, ucraini, indiani e vietnamiti. Dopo vari tentativi e molti pasti non finiti ho trovato qualcosa che mi piace da ciascuno di loro.

Occasionalmente andiamo a mangiare in un ristorante a pochi minuti di macchina dalla ditta. Nella loro pagina web sostengono di avere la migliore pizza della città. Non è terribile, comunque un buon ristorante italiano, secondo me, farebbe sfracelli nel parco Tecnologico di Cracovia.

venerdì 6 giugno 2014

Come ho imparato il polacco

Il libro che ho usato per dare l'esame B2


Le lingue slave mi affascinano da sempre e già dall’adolescenza desideravo apprendere almeno una di queste lingue. La scelta logica mi sembrò il russo, che provai a studiare per primo. Purtroppo, quando mi ci misi non trovai dei buoni libri, né avevo la possibilità di parlare in quella lingua, per cui rinunciai dopo due anni di studio saltuario nel tempo libero.

Poiché diventava sempre più probabile che la Polonia sarebbe entrata nell’unione Europea, cominciai a studiare il polacco. Mi procurai dei libri un po’ migliori, con cassette, e riuscii ad imparare il polacco un po’ meglio del russo. Ebbi anche l’opportunità di visitare alcune città in Polonia, che quindi non restò per me un paese quasi completamente sconosciuto come la Russia.

Nonostante che per quasi circa dieci anni non ebbi contatto con la lingua polacca, non la dimenticai, probabilmente perché l’avevo studiata abbastanza bene. Nel frattempo la Polonia era diventata effettivamente un paese membro dell’Unione Europea e di conseguenza anche un paese in cui mi sembrava concepibile andare a lavorare ed abitare. Decisi allora di riprendere a studiare la lingua e comprai dei corsi più moderni, dotati di CD  - da non credere!

Decisi di cominciare a sfruttare un’altra nuova tecnologia e farmi dare lezioni via Skype da un’insegnante polacca con esperienza – Edyta della INPOLISH Language Academy. Dopo un corso estivo di tre settimane a Cracovia superai l’esame di stato di lingua polacca di primo livello (B1). Sul posto comprai alcuni corsi di polacco che tuttora uso. Le case editrici polacche negli ultimi anni hanno pubblicato molto materiale didattico in un formato più vicino ai gusti occidentali, con tante belle figure colorate.

Dopo questo esame mi dedicai ad altre lingue. Non mi ero dimenticato del russo, che continuai a studiare fino a raggiungere un livello simile al polacco. Purtroppo tendo a mescolare queste due lingue. Le mie conoscenze di polacco riuscii a mantenerle grazie all’utilizzo del programma “Supermemo”, che ho descritto in un articolo precedente. L’anno scorso infine mi trasferii in Polonia.

Da quando lavoro in questo paese ho deciso di concentrarmi sul polacco. Non prendo più lezioni su Skype, cerco invece partner di conversazione sul posto, usando anche annunci personali. Mi sembra di non fare abbastanza pratica sul posto di lavoro, anche se parlo solo in polacco. Hania, la mia insegnante al corso estivo, mi aiuta con la grammatica e nella realizzazione di questo blog. Una settimana fa ho dato l’esame di secondo livello (B2), al momento non so ancora i risultati. Ho smesso di usare il metodo di ripetizione con Supermemo, poiché non lo ritengo utile al mio livello di conoscenza della lingua – leggere libri e riviste in polacco è una pratica migliore.

Se dovessi suggerire un modo di studiare il polacco, consiglierei i libri della casa editrice Universitas e lezioni private individuali, anche con Skype. Se non si ha  un contatto frequente con la lingua, all’inizio può essere di aiuto un programma come “Supermemo” o “Anki“, ma bisogna avere la costanza di creare e gestire la propria base dati. Non ho molta stima per prodotti come “Duolinguo” e “Rosetta Stone”, che promettono progressi evitando l’insegnamento della grammatica. In generale non credo neanche che serva molto lo studio con applicazioni per dispositivi mobili nei tempi morti – non so voi, ma a me serve concentrazione per imparare e immagazzinare nuove informazioni.