lunedì 28 settembre 2015

Zloty vecchi e nuovi

Un milione di vecchi zloty - bastano per un cappuccino al bar
In Polonia non si usa ancora l'Euro e dopo gli ultimi avvenimenti in Grecia i Polacchi non sembrano affatto entusiasti di adottarlo. E' probabile che il miracolo polacco perderebbe d'impeto se non ci fosse la possibilità di lasciare fluttuare gli zloty. Ma d'altra parte aziende sia polacche che di altri paesi d'Europa lamentano che una moneta unica permetterebbe loro di semplificare i processi e risparmiare. Si tratta quindi sia di un vantaggio che di uno svantaggio.

Del resto la Polonia non rispetta ancora i parametri di bilancio che sono un requisito per entrare nell'Euro. Per farlo dovrebbe tagliare le spese sociali ad un livello tale che per molta parte della popolazione sarebbe inaccettabile. Quindi non credo che gli zloty spariranno molto presto.

E' vero che gli zloty sono una moneta abbastanza stabile ed hanno un cambio di 4 zloty per un euro. Ma non è sempre stato così, infatti agli inizi degli anni novanta la Polonia ha conosciuto un'inflazione annuale a tre cifre (fino ad arrivare al 640%), in modo simile ad altri paesi dell'est.
Questo significa che i risparmi di decenni sono spariti nel nulla. E' un'esperienza che probabilmente solo chi l'ha vissuta può capirla e cambia per sempre una persona.

Ad un certo punto si è passato dai "vecchi zloty" ai "nuovi zloty" - uno zloto nuovo valeva 10000 di quelli vecchi. Chi ha visitato la Polonia in quel periodo, spesso si sentiva dire che doveva pagare 30000 zloty, mentre in realtà erano tre... Per non parlare dei truffatori che offrivano di cambiare i miei marchi tedeschi in cambio di vecchi zloty che volevano fare passare per nuovi. Ancora oggi pare che ci sia gente che ancora converte i prezzi nella propria testa in vecchi zloty.

I soldi poi nel socialismo avevano ancora meno valore. Non perché i prezzi fossero più bassi, come raccontano le leggende metropolitane dure a morire. Ma perché nei negozi non c'era molto da comprare e per quel poco bisognava stare in lunghe file.

Per i polacchi e per altri abitanti dei paesi dell'est i soldi non hanno quindi la stessa importanza che per chi ha vissuto in paesi occidentali. Per me è sempre stato scontato che se si hanno tanti soldi ci si può sentire sicuri e si può comprare quello che si vuole ( a parte l'amore e l'amicizia ). Ma in realtà i soldi hanno valore fintanto che è stabile il governo che li ha emessi. Se lo stato fallisce, come è successo alla Repubblica Popolare Polacca, l'altissima inflazione è una delle conseguenze più probabili.

Non sorprende che la maggior parte dei polacchi siano proprietari delle case in cui abitano (circa l'80%), perché nel mattone hanno fiducia. Né che prendano crediti anche solo per andare in vacanza. I soldi è meglio spenderli oggi, quando hanno ancora un valore, piuttosto che tenerli in banca con il rischio di perderli tutti alla prossima crisi. Poi si sa che quelli che escono meglio da un periodo di forte inflazione sono le persone fortemente indebitate.

Ed allora forse è meglio avere "cento amici piuttosto che cento rubli". Ho già scritto che per i polacchi il posto nella coda è sacro. Però un polacco ha meno remore nell'offrire soldi ad uno sconosciuto che sembra averne bisogno. In fin dei conti i soldi oggi hanno un valore, domani non si sa, mentre la persona a cui si fa un favore probabilmente non se ne dimenticherà...

martedì 1 settembre 2015

Ciceroni non si nasce, si diventa

Il giro del calvario

Veniamo a Cracovia, ma devi farci da Cicerone. Nessun problema, penso io. Cracovia la conosco, o penso di conoscerla. Così dopo avere accomodato i miei genitori in un appartamento separato un giorno li ho accompagnati in centro.

Hanno voluto fare un giro su uno di quei ciclo taxi con cui si portano i giro i turisti. Poi li ho accompagnati a piedi, ma si sono viste le mie lacune. Non sapevo di chi era la statua in piazza e perchè c'è un'altra statua di una testa gigante. Ho poi confuso il Barbakan con la porta Florianska. Siamo saliti al castello di Wawel, ma non abbiamo visitato l'interno perché sembrava che ci fossero troppi turisti.

Successivamente ho pensato di riscattarmi portandoli nel museo sotto la piazza centrale e poi sulla torre del municipio. Anche lì è stata una delusione, oltretutto è venuta una tempesta quasi apocalittica e ci siamo bagnati tutti. Un po' meglio è andata al collegio Maius.

Un altro giorno siamo andati a visitare due santuari nella parte sud di Cracovia, uno dedicato al papa Giovanni Paolo II ed un altro a Santa Faustina. Manco sapevo che esistessero e nemmeno sapevo chi fosse Santa Faustina. Nel convento c'era un osso a quanto si dice miracoloso. Infatti il papa Wojtila aveva santificato Santa Faustina appunto in virtù di una guarigione miracolosa, dopo che un americano aveva baciato quell'osso. Nessuno di noi però si è sentito di baciare la reliquia, quindi dovremo tenerci i nostri malanni. Siamo però saliti sul campanile con una bella vista sulla città. Il santuario di San Giovanni Paolo ci è piaciuto, ma il museo era chiuso.

Quindi siamo saliti sul promontorio ad ovest di Cracovia, dal quale pure si vede la città. Ma faceva caldissimo e i miei genitori alla fine erano completamente spompati. Ci siamo rifugiati in un museo dedicato a Kościuszki, ma non ci ha interessato molto. Allora la sera siamo andati a mangiare una zapiekanka nella piazza Nova, a Kazimierz, ma non sono riuscito a farmene dare una di mio gradimento.

E finalmente un altro giorno siamo andato al Calvario Zebrzydowski, la cui visita però consiste in una lunga camminata attorno ad un monte per vedere le varie cappellette. Si è dimostrato troppo faticoso per i miei genitori e abbiamo fatto ben poca strada. In più non c'era tempo perché dovevamo andare a Wadowice a visitare la casa del papa. Ce l'abbiamo fatta, ma la visita era in polacco perchè quella in Italiano l'avevamo mancata per dieci minuti.

Infine abbiamo preso tre biglietti giornalieri dei mezzi pubblici di Cracovia e siamo andati in giro per tram ed autobus. Però era un giorno feriale, erano affollati e non si è dimostrata un'esperienza esaltante.

Nonostante tutto i miei genitori dicono che si sono divertiti tantissimo. Hanno fatto molto shopping nelle bancherelle e nei negozietti, hanno mangiato sorprendentemente bene e visitato tanti centri commerciali. In più mio padre ha visitato più volte il museo degli aerei.

Forse sono io che mi stresso troppo, ma nessuno è nato maestro ... o Cicerone. Ma si puo sempre migliorare, ed ho fatto il giro del Calvario in solitario questa domenica. Ci ho messo cinque ore, anche se ho allungato il giro per salire in cima al monte. Chi l'avrebbe mai detto...