domenica 27 dicembre 2015

Dying Light



Sono due i giochi realizzati in Polonia quest'anno che hanno riscosso un grosso successo internazionale. Uno è "Witcher 3", di CD Project, di cui ho già parlato in un precedente articolo e che nel frattempo ha già venduto almeno sei milioni di copie. L'altro è "Dying Light", di Techland, che di copie ne ha vendute almeno cinque milioni.

"Dying Light", diversamente dai due altri giochi polacchi che ho recensito, "Witcher 3" e "This War of Mine", è un gioco che non ha nessuna pretesa di originalità. Come un'altro prodotto di successo di Techland, "Dead Island", si riallaccia al filone trito e ritrito dell'invasione degli zombies. Almeno in questo caso l'epidemia non è estesa a tutto il pianeta, ma limitata alla città fittizia di Harram, chiaramente ispirata ad Istanbul, e che è stata posta in quarantena.

Il protagonista, Crane, è un agente americano inviato ad Harram con l'obiettivo nominale di impedire che l'infezione si estenda al resto del mondo. Nel corso del gioco però veniamo a sapere che la sua agenzia, la fantomatica GRE, desidera in realtà creare un'arma biologica sulla base dell'infezione ed in combutta col ministero della difesa pianifica il bombardamento a tappeto della città.  Crane nel corso del gioco compie una serie di missioni in cui combatte contro zombi e le bande che imperversano per Harram, salva altri superstiti e aiuta coloro che stanno ricercando un vaccino nella città stessa. Nel contempo obbedisce senza discutere agli ordini della sua agenzia, ma nel corso del gioco classicamente poi si ribella e decide di fare il possibile per impedire la distruzione della città e salvare i superstiti .

Come altre volte non ho giocato personalmente a questo gioco, ma mi sono limitato a guardare dei filmati 'Let's play' su youtube. E' una buona cosa che esiste una versione completamente in polacco del gioco. Questo non è scontato, perche del gioco "Gunslinger", pure di Techland, esiste solo la versione in inglese...

E' incontestabile che tecnologicamente il prodotto è allo stato dell'arte. La grafica è eccelsa e la giocabilità impeccabile, quindi della qualità non ci si può lamentare. Ma so che non è questo il tipo di gioco che mi attira. Non lascia infatti nessuna libertà al giocatore perché ha una storia molto lineare. Non si può ad esempio impedire a Crane di distruggere delle medicine, condannando a morte molte persone, cosa che io penso non farei, per cui mi risulta impossible immedesimarmi nel protagonista. Almeno i giochi della serie di "Witcher" danno la possibilità di scegliere tra diversi percorsi. La linearità della storia è comunque una caratteristica del genere, che a me non piace, visto che preferisco i giochi "sandbox" - con un mondo aperto e completa libertà.

"Dying Light" chiaramente si rivolge a coloro che amano sparare e, come è oggi di moda in molti giochi come Assassin's Creed, Far Cry e Uncharted, arrampicarsi su edifici, ponti e pali della luce. E' però  "The Last of Us" probabilmente il gioco che più assomiglia a "Dying Light", e sapendo il successo che ha avuto (è stato scelto da molte fonti come gioco dell'anno 2014) non sorprende che Techland abbia voluto fare un gioco molto simile.

domenica 13 dicembre 2015

Leggere in polacco



I libri soprattutto di informatica li preferisco comprare e non prenderli in prestito dalle biblioteche, per essere libero di scarabocchiarci sopra. Inoltre non amo i libri in formato elettronico, per la stessa ragione. Però in questo modo ci si mette poco a spendere dei patrimoni in libri ! 

Nel frattempo però per me è diventato normale leggere libri di informatica in polacco. Uno dei vantaggi è che costano molto meno. Ad esempio, se voglio imparare Angular.JS, ci sono questi due libri in polacco: uno di un autore polacco ed uno tradotto dall'inglese, ed entrambi costano meno di 10 euro. Se cercassi dei libri sullo stesso argomento in Germania su Amazon, troverei lo stesso libro in inglese od uno di un autore tedesco, e di Euro ne dovrei spendere 30.

Adesso sto leggendo un libro sui microservizi, una traduzione, per cui vale lo stesso discorso. La versione in polacco costa circa 10 euro, quella in inglese disponibile in Germania quasi 40. Simile rapporto di prezzo, ad esempio, per il classico "Clean Code", che in Germania costa il quadruplo rispetto alla versione polacca che si può acquistare in Polonia. Se si vuole comprare libri di informatica e si sa il polacco, è buono a sapersi - e pensare che in Germania spendevo un patrimonio per comprare dei libri di informatica ! Per non parlare dell'Italia, dove i libri di informatica costano ancora di più. 

Una curiosità è che sembra che la maggioranza dei libri di informatica in inglese ... vengano tradotti in polacco. I polacchi che non sanno l'inglese sono quindi più fortunati di molti dei loro colleghi occidentali. E con buona probabilità non hanno scelta, perché se volessero comprare l'originale in inglese.... lo dovrebbero pagare il triplo ! Immagino che non costi molto fare tradurre libri di informatica dall'inglese al polacco, ed inoltre in questo modo si possono introdurre dei libri sul mercato che altrimenti nessuno comprerebbe e che, ovviamente, fuori dalla Polonia non hanno valore ! Inoltre esistono molti autori polacchi che scrivono libri di informatica per il mercato interno.

Per la saggistica la differenza di prezzi nei libri non è così grossa. Se è una traduzione, lo stesso libro in Germania, in tedesco, di solito costa qualcosa come 5 euro in più rispetto alla versione polacca. Se invece è un libro di un autore polacco, bello, rilegato, di solito in Polonia costa quattro-sei euro. Anche in questo caso direi che rispetto a titoli equivalenti in Germania od in Italia costano qualche euro in meno.

Quando vado alla fiera del libro, ogni anno a Cracovia, faccio quandi scorta di libri ed ho da leggere per tutto l'anno. Perché, oltretutto, alla fiera sono scontati. E pensare che i polacchi si lamentano che i libri sono cari... 


domenica 6 dicembre 2015

Esame C1 di polacco




Questa settimana ho dato l'esame C1 di polacco dell'ECL (European Consortium for... Languages), a Varsavia. L'anno scorso avevo dato l'esame statale di livello B2. Il formato è diverso, perché l'esame statale contiene dei test di grammatica, che mancano nell'esame europeo.

Non mi è sembrato che i test fossero particolarmente più difficili di quelli del livello precedente, con una sola eccezione: lo scritto. Per il B2 ho dovuto scrivere un tema di 300 parole, mentre per il C1 bisogna scriverne due, ciascuno di 300 parole, per un totale di 600, nello stesso tempo (un'ora e mezza). E' nello scritto che ho concentrato il mio studio, tra l'altro riscrivendo in un quaderno tutti gli articoli di questo blog in polacco! Sono arrivato all'esame quindi avendo già fatto una certa pratica.

Poiché in un primo tempo pensavo che avrei provato l'esame statale di livello C2 (non esiste l'esame statale di livello C1), mi sono preparato anche per la grammatica. In ogni caso, le difficoltà maggiori che ho in polacco derivano dalle complessità lessicali di questa lingua. Da un po di tempo in un quaderno scrivo le parole le cui coniugazioni e declinazioni mi creano delle difficolta, usate all'interno di frasi che trovo in internet. Perché sì, il modo migliore per ricordarsi una parola è costruire delle frasi in cui viene usata nelle sue diverse forme. Ho qui usato un mix di technologie vecchie (un quaderno) e semi-nuove (un file excel in cui ho segnato le pagine in cui ho scritto ciascuna parola). Ho verificato che scrivere le cose a mano, in corsivo, aiuta a ricordarle meglio, e funziona molto meglio di Supermemo.

Tendo ad essere cronicamente insoddisfatto della mia conoscenza del polacco ( e di qualsiasi altra lingua per il resto). Ma le lingue sono una scienza inesatta e in essa si tollera un livello di errore che nell'ingegneria sarebbe impensabile. Non so se i numeri sono corretti, ma penso di ricordare che a livello B2 si ha un livello di errore od ignoranza della lingua del 10%, a livello C1 del 5% ed a livello C2 del 2%. Il livello di conoscenza della lingua di un nativo (moderatamente istruito) non è molto lontano da quello di un C2, ma in generale la differenza è nella velocità e nei riflessi. So bene, infatti, che la stragrande maggioranza degli errori che faccio nella conversazione è perché tendo a voler parlare troppo velocemente.

Man mano che si va avanti nello studio della lingua, il guadagno di un punto percentuale porta via sempre più tempo - è una crescita esponenziale. Se non sbaglio, bastano 2000 parole per coprire il 90% dell'uso in una lingua. Infatti appunto questo è il livello richiesto per il B2. Credo che per il 95% (C1) ne servano 6000 e per il C2 (98%) 15000, se non di più. Senza contare che ognuna di queste parole bisogna saperla coniugare e declinare.

Ammesso e non concesso che il mio livello di conoscenza sia C1 (aspettiamo di vedere il risultato
 dell'esame), per arrivare al livello C2 dovrei studiare ancora molte ore, soprattutto la grammatica. E' una beffa che da zero a C1 servano 6000 parole e da C1 a C2.... altre 9000. Logico chiedersi se ne vale la pena ed infatti non penso di avere abbastanza motivazione a continuare a studiare il polacco per arrivare a questo livello. Il C1 è già molto alto e so che non sono molti gli stranieri che lo raggiungono. Però sia che per l'inglese che il tedesco ho il C2....