sabato 21 marzo 2015

#OMGKRK


Qual è la ragione numero uno per cui ho scelto di lavorare in Polonia ed in particolare a Cracovia ? Non sono le donne, non è il papa, è la tecnologia informatica.

I programmatori polacchi sono tra i migliori al mondo, lo dimostrano i molti premi vinti ai concorsi di programmazione. Le scuole e le università danno un’ottima preparazione tecnica e permettono di venire a contatto con il mondo del lavoro durante gli studi; anche nel mio progetto alla Comarch lavorano part-time alcuni studenti, su attività di primo livello. Il tasso di laureati è molto alto ed a tutti i meritevoli si consente di studiare, anche se non hanno i mezzi finanziari.

Il lavoro del programmatore è uno dei meglio pagati in Polonia (a differenza di paesi come l’Italia). Il mercato del lavoro sa distinguere tra i vari livelli di competenza delle tecnologie. La competenza tecnica è il primo criterio per l’assunzione e la promozione.

Sono stato a molte fiere dell’informatica e della carriera, oltre che ad incontri serali di appassionati di tecnologie. A Cracovia ed in Polonia sono tantissimi, anche se ovviamente per apprezzarli bisogna sapere il Polacco. E’ un atmosfera vibrante di passione per la tecnologia che non ho visto da nessun’altra parte, non per niente esiste su twitter e facebook il tag #OMGKRK e Cracovia è considerato il centro di offshoring numero uno in Europa.

Per la prima volta in Polonia ho visto realizzare quello che, in tanti progetti realizzati nella sede del cliente, è sempre stato un miraggio: la verifica da parte di un secondo programmatore di qualsiasi parte di codice prima di portare il commit sul trunk, ovvero il famoso principio dei quattro occhi. Per chi ha un istruzione informatica è inoltre una liberazione vedere un approccio “technology first”, aperto in modo totale alle nuove tecnologie e non legato principalmente alle richieste del cliente.

Quello che ho visto funzionare straordinariamente bene in Polonia è l’integrazione di nuovi programmatori nei team, che diventano produttivi ad una velocità impressionante. Vedendo questo mi dispiace non avere cominciato la mia carriera di programmatore in Polonia, oggi saprei sicuramente programmare molto meglio. Ciò non toglie che anche adesso considero che la permanenza in questo paese può aiutarmi ad acquisire migliori competenze professionali.

Non in tutto però i polacchi sono altrettanto bravi - ma di questo ho già parlato...

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