Quando emigrai in Germania ero convinto che la mia conoscenza del tedesco fosse molto buona e che non avrei avuto bisogno di approfondire ulteriormente la lingua. I test di grammatica del Goethe Institut li facevo tutti giusti e conversavo con facilità con i turisti tedeschi. Però il lavoro è tutta un’altra cosa, bisogna risolvere problemi tecnici, comprendere le esigenze del cliente e preparare vari tipi di documenti.
Durante tutta la mia carriera in Germania ho lavorato come consulente in piccole aziende tedesche per clienti tedeschi. Era un tipo di lavoro che richiedeva una buona conoscenza della lingua. Durante i miei primi mesi della mia permanenza in Germania ho avuto molte difficoltà con la lingua, ma dopo qualche anno ero in grado di cavarmela quasi come un tedesco nativo, per lo meno nelle questioni di lavoro.
Grazie alla mia esperienza in Germania mi era chiaro che all’inizio non mi sarebbe stato facile conversare in Polacco, anche se la lingua l’avevo studiata già per qualche anno. Poiché però mi aspettavano progetti internazionali, sapevo che la conoscenza del polacco non sarebbe stata una condizione indispensabile e pensavo che, almeno all’inizio, avrei parlato prevalentemente in inglese.
In Polonia però, già sin dal primo giorno, mi risultò evidente che invece avrei dovuto parlare in polacco. Non mi sarebbe piaciuto se i colleghi avessero parlato tra di loro in polacco e solo con me in inglese, poiché ciò avrebbe significato che a molte conversazioni non avrei partecipato. I primi mesi sono stati piuttosto difficili, ma di giorno in giorno notavo miglioramenti e mi davo coraggio, pensando che la stessa esperienza l’avevo già fatta una volta in Germania. Adesso capisco quasi tutto e sempre più spesso sono in grado di comunicare esattamente quello che ho in testa. Persino i rapporti delle mie trasferte li scrivo in polacco.
Un'altra cosa che avevo notato in Germania è che quelli che non riescono o non vogliono imparare il tedesco sicuramente riescono a lavorare, ma devono rinunciare a molte prospettive di carriera e in generale non resistono più di due o tre anni nel paese. D’altra parte io stesso, se non parlassi in polacco sul lavoro e fuori dal lavoro, prima o poi finirei per chiedermi: in Polonia che ci sto a fare?
Molto interessante il tuo articolo, sono anche io un informatico e studio polacco da qualche anno, una lingua affascinante e terribilmente complicata, mi è piaciuto molto il modo chiaro di elencare le necessità pratiche, documenti ecc., necessarie ad un lavoratore straniero che decidesse trasferirsi a lavorare in Polonia
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