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Geralt con Triss (a sinistra) e Yennefer |
Di Wiedzmin 1 e 2 e di Geralt ho già parlato in un post precedente. Nel frattempo è uscito il gioco Wiedzmin 3 ed in Polonia anche i sassi se ne sono accorti. C'è stata una premiere in tutte le maggiori città della Polonia (che purtroppo mi sono perso perché ero in trasferta) e il gioco ha già venduto quattro milioni di copie in tutto il mondo. Ogni polacco che ha un minimo di patriottismo lo ha già comprato. Infatti in Polonia i videogiochi sono come i vestiti per gli italiani e le automobili per i tedeschi: orgoglio nazionale che bisogna sostenere ed aiutare comprandoli.
Io non ho comprato Wiedzmin 3. Mi ci vorrebbe troppo tempo per finirlo, per cui preferisco guardare dei video "let's play" che mostrano come completare il gioco. Non mi è venuto voglia di giocarci, diversamente da This War of Mine, perché non fa parte dei miei generi preferiti. Infatti a me piacciono i giochi che danno la massima libertà al giocatore. Da quel punto di vista per me Wiedzmin 3 è un po' una delusione, poichè non consente di muoversi liberamente nel continente in cui è ambientata la storia ed è possibile visitare solo alcune città e scegliere tra determinate azioni. In compenso ci sono molti dialoghi, in polacco, il che è buono per le mie competenze linguistiche.
L'universo di Wiedzmin è un continente simile all'europa medievale, con creature fantastiche, dove a sud è situato il potente impero di Nilfgaard con i suoi satelliti, che ricorda il Sacro Romano Impero, e al nord delle monarchie indipendenti come Temeria, Redania, Aedirn e Kaedwen, delle città stato come Novigrad e altre entità come gli elfi di Scoiatel. Mentre il Sud è pacificato, il Nord è più selvaggio e pericoloso, e infatti è qui che i Wiedzmini sono attivi e si spostano di villaggio in villaggio per combattere contro i mostri che infestano le campagne, sempre facendosi pagare ovviamente. Geralt, il protagonista, non visita mai infatti il sud del continente, poiché l'impero di Nilfgaard tiene i Wiedzmini bene al guinzaglio.
Nel gioco Wiedzmin 1, Geralt impedisce al mago Salamander di realizzare i suoi piani per dominare il mondo, mentre nel regno di Temeria si scatena una guerra civile tra gli uomini e le altre razze. In Wiedzmin 2, Geralt viene accusato ingiustamente dell'assassinio del re di Temeria e per ripristinare la sua reputazione si mette sulle traccie del gruppo di Wiedzmini il cui obiettivo è assassinare tutti i re del regno del nord. Il capo degli assassini, Letho, riesce a far cadere la colpa dei regicidi sulla loggia delle maghe, mentre in realtà dietro gli assassini c'è l'impero di Nilfgaard.
Nei libri, che sono ambientati prima del gioco, si raccontano due sanguinose guerre dell'impero del sud contro i regni del nord. Nella prima l'impero conquistò il regno di Cintra, nel secondo le forze combinate dei regni del nord bloccarono in modo netto e sanguinoso ulteriori tentativi di espansione di Nilfgaard. Wiedzmin 3 è ambientato in una terza guerra, in cui l'impero di Nilfgaard ha già conquistato Aedirn e Temeria e si appresta a conquistare Redania, che a sua volta si è espansa e mira a conquistare tutto il nord. Geralt, che a lungo ha servito Temeria, nel corso del gioco cambia bandiera e passa ai servizi dell'imperatore di Nilfgaard, che lo incarica di cercare la sua figlia, Ciri, che Geralt stesso aveva preso in adozione.
Anche in Wiedzmin 3 è all'opera un mago malvagio, "il cacciatore selvaggio", che Geralt deve sconfiggere. Durante il gioco ci sono tante missioni secondarie, ma l'obiettivo di Geralt, oltre che salvare Ciri, è ricongiungersi con il suo unico amore, Yennefer, che aveva dimenticato nelle puntate precedenti preferendo la compagnia della maga Triss e di tante altre donne che aveva incontrato per strada. Perché sì, Gerald ha successo con le donne e un'obiettivo del gioco è "collezionare" più donne possibili, sianno esse maghe, monache o prostitute. Questo viene premiato con punti e con scene esplicite che fanno dubitare che il gioco sia stato realizzato in un paese che si presume molto cattolico come la Polonia.
Il messaggio più imporante di Wiedzmin 3? E' il motto del gioco: "Il mondo non ha bisogno di eroi, ma di professionisti". Solo grazie alle competenze ed alle facoltà acquisite con mutazioni ed anni di studio e pratica Geralt è in grado di sconfiggere le creature malvagie con cui si scontra, e a volte deve rimediare ai guai di chi invece vuole fare l'eroe, ma non sa come procedere. Anche nella vita reale è spesso cosi e se le cose non si sanno fare, è meglio mettersi da parte ed imparare dai professionisti. Penso che anche io farò mio il motto di Geralt.