sabato 27 dicembre 2014

Dittatura della maggioranza

No, la democrazia non è la dittatura della maggioranza
Si dice che in democrazia vince la maggioranza. Ma anche gli antichi greci sapevano che ci sono dei distinguo. In particolare molti autori, tra cui anche il famoso Tocqueville, avvertono che la democrazia non va confusa con una “dittatura della maggioranza”. Questa situazione si verifica quando il governo della maggioranza viene giustificato per opprimere una minoranza e toglierle dei diritti o perseguitarla.

Esistono molti esempi nella storia di dittature delle maggioranza, uno di questi è il fascismo in Italia, andato al potere con un “listone”. Anche il nazismo in Germania è andato al potere vincendo le elezioni. E’ probabile che entrambi questi regimi ad un certo punto fossero sostenuti dalla maggior parte della popolazione. Si pone quindi la domanda: se in una nazione una maggioranza decide di togliere dei diritti o di eliminare una minoranza, come è stato nel caso degli ebrei nel nazismo, si tratta di democrazia? Ovviamente no. Esistono diritti di base della persona che sono intoccabili e non possono essere tolti da una decisione di una “maggioranza”.

Esistono esempi più recenti di decisioni arbitrarie prese da una maggioranza. E’ giusto non consentire alla minoranze russe in Ucraina l’uso ufficiale della lingua, se la maggioranza degli ucraini vuole proibirlo? E’ giusto annettere illegalmente la Crimea ed invadere l’Ucraina, se la maggioranza dei russi la pensa così? Quando due maggioranze la pensano diversamente, la guerra diventa quasi un corollario.

Inoltre è giusto limitare i diritti di chi ha uno stile di vita diverso, se così la pensa la maggioranza ? Nella Russia di Putin ovviamente sì. La Russia di oggi è un esempio moderno dei pericoli della dittatura della maggioranza, se vogliamo credere ai sondaggi secondo cui Putin è sostenuto dal grosso della popolazione.

L’interpretazione della democrazia nei paesi ex comunisti spesso e volentieri non prende in considerazione i pericoli della dittatura della maggioranza. Questo deriva dal fatto che per molti di loro il contrario della democrazia è una dittatura della minoranza tenuta in piedi da una potenza straniera, quella che c’era ad esempio nella Repubblica Popolare Polacca. Per molti polacchi, se una decisione viene presa dalla maggioranza, non può essere sbagliata.

Uno degli esempi che ha fatto più scalpore è quello dell’ancora popolare Lech Walesa. Quando combatteva il comunismo egli era convinto di essere nel giusto perché sapeva che “la maggior parte dei polacchi era con lui”. Una volta al potere ha dimostrato che essere anticomunista non implica per forza essere democratici. E’ questa una persona che più volte ha sostenuto che ai rappresentanti di minoranze non si deve dare potere politico, siano essi ebrei od omosessuali. Cosa risponde quando viene accusato di discriminazione? “La maggior parte dei polacchi la pensa come me”.

Anche nel mio piccolo ho potuto vedere in Polonia situazioni in cui sono state prese decisioni discriminatorie da una maggioranza, che mi obbligavano a cambiare dei miei comportamenti che non davano fastidio a nessuno. E alle mie richieste di spiegazioni perché fossero necessarie, sentire la risposta “Perché la maggioranza la pensa così e questa è la democrazia”. Sarebbe come se lavorando assieme ad un gruppo di arabi mi costringessero "democraticamente" a diventare musulmano. Ce ne sono tanti che dovrebbero istruirsi prima di parlare di democrazia.

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